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...senza andare a scomodare...

da: Un'altra musica di Stefano Cavallini - Edizioni del Cerro - 2000 - Habanera Books

Johann Sebastian Bach
Johann Sebastian Bach
...si divisero poi in correnti di pensiero...

In passato, nel periodo in cui le stagioni del Classicismo e del Romanticismo divamparono, l'Europa della cultura musicale fu divisa da considerevoli movimenti di pensiero. I due più importanti costruivano, sull'estetica e sui contenuti della musica, ideologie importanti, che coinvolgevano temi filosofici, etici e sociali.
La diatriba principale, trascinatasi di generazione in generazione, consisteva nel confronto, che raggiunse spesso i toni della sommossa popolare, tra i sostenitori della musica strumentale e tra i sostenitori della musica intesa soltanto come supporto alla poesia. Per i primi la musica poteva da sola soddisfare a pieno titolo i principi dell'estetica e dei contenuti di un'arte autentica; possedeva la forza necessaria per creare emozioni e sensazioni, solamente con il proprio linguaggio. E un autore era tanto più grande quanto più capace di creare suggestioni nell'ascoltatore sfruttando in tutto il linguaggio musicale, come la pittura per un quadro o la danza per un balletto. Era l'incontrollabilità di quelle sensazioni che spaventava gli ascoltatori più moralisti e bacchettoni, che dimostrava quanto fosse forte la musica sui sensi dell'uomo.
I secondi, invece, sostenevano l'inadeguatezza della sola musica per esprimere i sentimenti e le sensazioni umane. Facendo riferimento alla Grecia classica, ne mettevano in dubbio, senza il supporto della poesia, il valore artistico. Con l’aiuto della parola, invece, la musica esprimeva e guidava i ruoli emozionali degli ascoltatori; ed essi esaltavano la poesia come mezzo insostituibile per significare i valori dell'arte.
A più riprese, in particolar modo tra francesi e italiani, si confrontarono autori, filosofi, appassionati e gente comune. Il confronto era tra l'opera, che partita dalla fine del Rinascimento cominciava ad avere la sua popolare affermazione un secolo più tardi e a diventare una compiuta forma artistica di origine italiana, e la musica sinfonica che anch'essa, come il melodramma, stava maturando con l’affermazione degli strumenti moderni e del sistema temperato.

In entrambi i casi l'estetica rispondeva a determinate regole dettate dai contenuti che, se nell'opera dipendevano essenzialmente dal testo poetico, nel caso delle partiture strumentali i contenuti erano legati in tutto e per tutto alla musica e alla sua comprensione da parte dell'ascoltatore, che doveva essere esperto, per capirne a fondo le sfumature e le ragioni di certe scelte anziché altre. (. /.)

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